Serie di interventi artistici e di video-design progettati per le sedi del DAMS storiche e attuali, che verranno “accese” da Tommaso Arosio, Riccardo Benassi, Apparati Effimeri ed Elisa Seravalli, formatisi a Bologna e oggi artisti di successo internazionale.
Data:
Luogo: Palazzo Marescotti (via Barberia 4), Complesso di Santa Cristina (piazzetta Morandi), DAMSLab (piazzetta Pasolini), DISCI (via Guerrazzi 20), Museo della Musica (Strada Maggiore 34), Ex Ospedale dei Bastardini (via D'Azeglio 41)
Tipo: DAMSLab
Con il supporto di: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Ministero della Cultura, Regione Emilia Romagna
In collaborazione con: DAMSLab, La Soffitta, Comune di Bologna, Centro Internazionale di Studi Umanistici “Umberto Eco”, Associazione Almae Matris Alumni
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DAMS_ON raccoglie sei interventi artistici originali realizzati sulle sedi storiche e attuali del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Il 15 giugno si accenderà il complesso di Santa Cristina e a partire dal 16 e fino al 20 giugno si aggiungeranno tutte le altre cinque sedi. Le installazioni saranno visibili dal crepuscolo alle 24.
Giovedì 17 giugno sarà possibile fare un percorso alla scoperta dei 6 interventi artistici di DAMS_ON, con la guida di Francesco Spampinato e il contributo dei singoli artisti. Ritrovo alle 23.15 davanti all’ingresso dell’Archiginnasio (Piazza Galvani, 1). Prenota il tuo posto on line!
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Palazzo Marescotti Brazzetti (via Barberia, 4)
Vertigo, di Tommaso Arosio
La volta dello scalone reale di Palazzo Marescotti – sede principale e amministrativa del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna – accoglie e sovrasta i visitatori da più di trecento anni. Oggi esercita questa sua suggestione su intere generazioni di studenti di Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo. Si presenta come una grande tela bianca, quasi fosse così per lasciare immaginare infinite decorazioni. Vertigo è un affresco temporaneo che raccoglie e aggiorna in forma computazionale alcuni dei principali motivi geometrici con cui nei secoli è stata affrontata la forma sferica. Simmetria, divisione periodica del piano, cicloidi, rapporto tra uomo e cosmo: non sono solo esperienze riferite alla nostra storia dell’arte o alla nostra cultura, ma anche rapimento incontrollato degli occhi, a cavallo tra scienza, natura ed estetica. Complice la postura obbligata, con lo sguardo all’insù e l’equilibrio alterato, osservare la volta e le sue scansioni offre momenti di inattesa vertigine.
Tommaso Arosio (Milano, 1977) si è laureato in Cinema al DAMS di Bologna. Dal 1996 e per oltre dieci anni, si forma come attore e ricercatore video all’interno del laboratorio universitario di Istituzioni di Regia condotto da Arnaldo Picchi, suo maestro. Per la regia di Picchi cura la proiezione scenografica di tre opere realizzate al Teatro Comunale di Bologna (2004-2007). Oggi lavora allo sviluppo di contenuti visivi e soluzioni sceniche per eventi e spettacoli: di recente ha curato le scenografie video degli spettacoli Caravaggio, Michelangelo e Leonardo di Vittorio Sgarbi (2015-2018); per il coreografo tibetano Sang Jijia ha curato il progetto di live-video della performance Re-Mark (Firenze 2018, Hong Kong 2019); per Alessandro Baricco ha curato gli interventi in proiezione per Palamede, Mantova Lectures e Pacific Palisades (2016, 2017), nonché il disegno luci degli spettacoli Novecento (Spoleto 2018) e Smith & Wesson (Théâtre de Liège 2021). Dal 2011 è parte del collettivo Aeraodeon e responsabile delle regie video per le proiezioni architetturali del Kernel Festival. Nel 2017 a Bologna è tra i fondatori di Voxel, spazio di lavoro non convenzionale per il networking tra artisti visivi e professionisti della comunicazione.
La creazione degli scenari sonori di Vertigo è affidata a Valentino Corvino, anche lui laureato DAMS, violinista, compositore e direttore d’orchestra di grande esperienza internazionale, con il quale Arosio ha da anni una solida collaborazione.
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Complesso di S. Cristina (piazzetta G. Morandi, 2)
Così per dire, di Riccardo Benassi
Un frammento di testo è fuggito dalla mente che lo ha generato ed è sceso in strada, aggrappandosi, con l’ausilio della tecnologia laser, alla facciata della Chiesa di Santa Cristina di piazzetta Giorgio Morandi, oggi ingresso di una delle sedi del Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna e tra gli spazi delle lezioni del DAMS. Pensieri intimi – abitando temporaneamente lo spazio pubblico – inseguono una possibile metodologia per farsi azioni. Eppure sembra che il linguaggio, attorcigliandosi su se stesso e rincorrendo un’oralità non funzionale e divertita, dichiari di non essere più adatto a rivestire il ruolo per cui nacque: consentire alle persone di capire i problemi più elementari dell’altro. Forse quello che normalmente definiamo “flusso di coscienza” non è altro che il momento in cui scopriamo che i nostri pensieri non ci appartengono.
Assistente di produzione: Noa Merlini
Si ringraziano l’Arcidiocesi di Bologna e la Signora Angela Moroni per la preziosa collaborazione.
Riccardo Benassi (Cremona, 1982) vive e opera a Cremona, Berlino e online: il suo lavoro è stato esposto in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. La sua pratica si è distinta negli anni per un approccio multidisciplinare, che riflette sull’impatto delle tecnologie nella nostra quotidiana relazione con lo spazio e con le persone, e su come queste abbiano radicalmente alterato le strutture abitative e l’organizzazione del reale, dall’architettura alla politica, così come la produzione e il consumo di cultura. Sviluppando spesso progetti collaborativi all’interno delle ultime "sottoculture" degli anni ’90, Benassi è stato, negli anni dell’esordio, una figura chiave nella scena della musica underground europea. Altrettanto attivo in campo visuale, con una frequentazione dei media digitali e con particolare riferimento alla crescita espressiva della millennial generation, ne è diventato un riferimento sia sul piano teorico sia su quello formativo e procedurale. Le sue opere sono il risultato di un articolato assemblaggio di immagini, testi, suoni, colori, oggetti di design e diversi materiali che insieme generano installazioni, video, ambienti, performance, libri d’artista ed elementi scultorei, che celebrano e indagano la disfunzione tecnologica e il corto-circuito semantico e associativo. Negli ultimi anni il linguaggio testuale è entrato sempre più a far parte delle sue produzioni. www.riccardobenassi.info
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DAMSLab (piazzetta P.P. Pasolini, 5b)
DAMSDebord, di Apparati Effimeri
DAMSDebord è il projection mapping dedicato alla facciata del DAMSLab, una delle tre sedi del Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna e spazio privilegiato per convegni e spettacoli. I contenuti visivi rimandano all’opera “situazionista” di Guy Debord, uno dei filosofi, sociologi e cineasti più importanti del Novecento, autore del celebre testo La società dello spettacolo, che ha ispirato generazioni di artisti.
La superficie architettonica del DAMSLab, in occasione dei 50 anni del DAMS, vuole impressionare lo spettatore attraverso suoni e immagini debordanti. Gli effetti elettro-acustici sono curati e realizzati appositamente per la performance da Riccardo Balli, un filosofo-dj che ha fatto del situazionismo la sua ispirazione. Il Vinilificio, specialista nazionale del pressaggio di dischi con sede a Bologna, ha stampato per l’occasione il vinile dub-plate DAMSDebord, in singola copia, contenente parlati di Debord e audio tratti dai suoi lunghi e mediometraggi. Da qui nasce il sound design dell’intervento di Apparati Effimeri, realizzato in collaborazione con DUMBO e Bear Sound.
Apparati Effimeri è uno studio bolognese che opera nel campo del Visual Design, formato dal team di ex-studenti DAMS Federico Bigi, Marco Grassivaro e Stefania Reccia. Lo spirito creativo che guida l’azienda dal 2008 si ispira all’idea degli apparati delle feste ereditati dalla tradizione, quando, durante le cerimonie collettive, suoni, macchine di gioia ed effetti di luce trasformavano le città in teatro. Con la continua ricerca dei linguaggi digitali Apparati Effimeri risponde alla crescente richiesta di creatività avanzata dal mercato, soddisfacendo le esigenze di visibilità e promozione del cliente con la sperimentazione artistica e l’innovazione tecnologica.
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Museo della Musica (Strada Maggiore, 34), DISCI (via Guerrazzi, 20), Ex Ospedale dei Bastardini (via M. D'Azeglio, 41)
Anni di pongo, di Elisa Seravalli
Le tre sedi principali del DAMS di Bologna tra gli anni ‘70 - ‘90 si trovano sotto tre portici che presentano lo stesso decoro nella pavimentazione: un quadrato bianco, uno schermo urbano pronto per far rivivere le atmosfere dei primi decenni del corso di laurea. Il lavoro di ricerca e approfondimento dei documenti d’archivio, a partire dai materiali raccolti per la mostra NO DAMS. Cinquant’anni del corso di laurea in discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo, è l’occasione per ricreare un affollato e visionario collage di materiali dell’epoca, di voci, facce, ciclostilati, reportage d’assalto e performance, in grado di raccontare quella rivoluzione di pensiero che ha portato l’istituzione del DAMS a Bologna e – in parte – a identificare Bologna con il suo DAMS.
Gli interventi sono proposti senza procedere in modo cronologico, ma per tematiche, e senza alcuna pretesa di esaustività.
Anni di pongo #1 - Nella sede di Palazzo Sanguinetti troviamo tracce di cosa significasse essere uno studente DAMS, attraverso le parole di Freak Antoni e di Enrico Palandri, i dadaismi dei video dei Dodo Brothers, le illustrazioni di Andrea Pazienza, i disegni e i collage della Traumfabrik di via Clavature 20 e le sperimentazioni sonore dei primissimi Skiantos e Gaznevada.
Anni di pongo #2 - La sede di via Guerrazzi, che ancora oggi ospita disegni murali attribuiti ad Andrea Pazienza, racconta l’anima creativa, trasgressiva, irridente e spontaneista dei movimenti studenteschi, sviluppatasi proprio tra le aule del DAMS: le ormai iconiche foto di Enrico Scuro che hanno reso indelebili i graffiti e le facce della contestazione, i ritratti degli Indiani Metropolitani, i video dei cortei di strada con l’emblematico Drago cinese costruito al DAMS per aggirare il divieto di manifestazione. E poi ancora volantini, performance e videogiornali dei collettivi Damsterdamned e Vai Marta di fine anni Ottanta.
Anni di pongo #3 - La sede di via D’Azeglio approfondisce la didattica sperimentale del DAMS, che proprio in questa “Soffitta” ha trovato spazio e nome, dando vita al centro di ricerca teatrale che ha caratterizzato e ancora caratterizza la formazione teorica e pratica del DAMS. Allo stesso modo, in questo anno di celebrazioni e di addii imprevisti, l’intervento vuole essere un omaggio alla memoria del poeta e drammaturgo Giuliano Scabia (1935- 2021), attraverso la riproposizione del suo famoso progetto nato e sviluppato all’interno del DAMS: il Gorilla Quadrumano.
Testi estratti da Boccalone di Enrico Palandri, su gentile concessione dell’autore; e da Altri Libertini di Pier Vittorio Tondelli © Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano (Prima edizione ne I Narratori, gennaio 1980 - Prima edizione nell’Universale Economica, giugno 1987).
Si ringraziano Gianpietro Huber per i materiali Traumfabrik e tutti i prestatori della mostra NO DAMS, il Museo della Musica, il Condominio di Strada Maggiore 34, il Collegio dei Fiamminghi, il Dipartimento di Storia Culture Civiltà e INVIMIT SpA per la preziosa collaborazione.
Elisa Seravalli (Gemona del Friuli, 1982) si trasferisce a Bologna nei primi anni Duemila con il pretesto di studiare Scienze della Comunicazione: in parallelo all’Università, viene selezionata come allieva della Bottega di Musica e Comunicazione di Giovanni Lindo Ferretti, esperienza in cui trova la chiave di volta per focalizzare il suo percorso professionale nell’ambito della post-produzione video. Affina le sue competenze allo IED di Milano, dove si diploma in Video design e ha modo di collaborare con artisti come Claudio Sinatti e Studio N!03 nella sperimentazione audiovisiva, nelle videoinstallazioni immersive museali e nei primi esperimenti di mapping architetturali. Tra gli altri, nel 2009 a Bologna cura la videoproiezione sui novantasette metri d’altezza della Torre degli Asinelli, in occasione del progetto di restauro delle Due Torri, e nel 2010 il mapping sull’intera Piazza Santo Stefano, in occasione del concerto di Lucio Dalla, Cantattorri. Attualmente lavora come video designer e montatrice freelance, alla continua ricerca di una sintesi tra componente estetica e la trasmissione di contenuti, con una particolare predilezione per il fuori formato e la manipolazione di materiali d’archivio.