Videoart Yearbook. L'annuario della videoarte italiana | XVIII edizione

Rassegna della videoarte italiana giunta ormai alla sua diciottesima edizione

  • Data: 15 MAGGIO 2025  dalle 17:30 alle 20:00

  • Luogo: DAMSLab/Auditorium (Piazzetta P.P. Pasolini, 5b - Bologna)

  • Tipo: DAMSLab

Organizzato da: Renato Barilli, Piero Deggiovanni, Pasquale Fameli, Silvia Grandi

 

 

Anche quest’anno si terrà il tradizionale Videoart Yearbook, il 15 maggio alle ore 17.30, presso l’Auditorium del DAMSLab, Piazza P.P. Pasolini 5/B, Bologna. Una selezione di sedici video, di cui sei provenienti dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, su segnalazione di Piero Deggiovanni. Accanto a lui, a fare la selezione, hanno provveduto Pasquale Fameli e Silvia Grandi, con la supervisione di Renato Barilli. La madrina di questa edizione è Vera Fortunati, ex Direttrice del Dipartimento delle Arti Visive nel 2006, quando la rassegna ha avuto il suo avvio, e studiosa attiva da diversi anni nell’attività culturale a favore delle donne artiste. Come ogni anno, la selezione punta sulla varietà dei linguaggi, evidenziando stavolta l’impiego ormai diffuso dell’intelligenza artificiale per la realizzazione di immagini sintetiche o la rielaborazione di quelle realistiche. Accanto a questi risultati, si riconfermano tecniche già acquisite, dall’animazione digitale alla performance, recuperando in molti casi soluzioni già codificate nella storia dell’arte contemporanea, ma ancora talmente fertili da rinnovarsi in ulteriori forme.

PIERO DEGGIOVANNI: «Si conferma la divaricazione tra videoarte e arte dei nuovi media. La prima si rivolge al tradizionale rapporto tra dispositivo e corpo scegliendo piuttosto di privilegiare l’azione performativa alla post-produzione. Per contro l’arte dei nuovi media affronta l’AI quale nuovo orizzonte della sperimentazione digitale offrendo scenari sempre più “barocchi”».

PASQUALE FAMELI: «Il video si riconferma come spazio dalla massima flessibilità. L’evidente interesse di molti artisti per le possibilità creative dell’intelligenza artificiale non sovverte affatto quello per approcci e linguaggi già acquisiti. Questo nuovo strumento velocizza forse i processi di produzione, ma i suoi risultati si dimostrano perfettamente compatibili con quelli già raggiunti con altri mezzi. Non si tratta perciò di una rivoluzione, di un cambiamento radicale, ma di un ampliamento svolto nel segno della continuità e della molteplicità».

SILVIA GRANDI: «In questa edizione si è deciso di inserire una sezione dedicata ai giovani talenti, con sei lavori che affrontano il mezzo video con diverse modalità operative, tecniche e stilistiche, confermando come sia ancora vivace e attenta la ricerca in questo settore. La “storia” del mezzo nelle sue varie fasi viene ripercorsa inserendo rimandi espliciti o rielaborazioni di effetti che appartengono agli albori della videoarte, oppure richiamando azioni in puro stile concettuale-comportamentista, o addirittura giocando tautologicamente sul significato del titolo, senza dimenticare in qualche caso una certa dose di ironia e di giocosa irrisione dei luoghi comuni del nostro tempo».