Il fondo raccoglie pubblicazioni, testi teatrali, bozzetti, foto, video, recensioni, lettere di notevole valore scientifico su uno dei fenomeni teatrali più singolari del Novecento.
L’Archivio è nato nel 2014 ed è costituito da due fondi:
Il fondo raccoglie pubblicazioni, testi teatrali, bozzetti, foto, video, recensioni, lettere e documenti vari di notevole valore scientifico.
Consistenza dell’Archivio
Il materiale è ordinato e dispone di un catalogo descrittivo, in parte basato su quello redatto dal donatore per quanto riguarda Il fondo Sartarelli.
Il Teatro di Massa è un genere teatrale apparso all’inizio del Novecento in paesi e forme diverse. Nell’Italia del secondo dopoguerra il suo creatore fu Marcello Sartarelli: per la prima volta si videro salire sul palcoscenico o invadere gli stadi a centinaia i protagonisti delle lotte sociali. Sorto nell'ambito della politica culturale del Partito Comunista Italiano, questo fenomeno conobbe fra il 1949 e il 1953, un'espansione contagiosa nell’Italia centrosettentrionale. Sartarelli ne inventò il linguaggio mutuandolo in parte dal cinema. Dietro il suo impulso divennero autori e registi Valentino Orsini, i fratelli Taviani, Giuliano Montaldo, Luciano Leonesi ed altri.
Il Teatro di Massa ha aperto spazi culturali imprevisti e fecondi al di là della sua durata, ma non ha trovato sufficienti spazi nella storiografia, teatrale e non, con l'eccezione di Gianni Bosio e Claudio Meldolesi. Proprio Meldolesi, che ne ha scritto in Fondamenti del teatro italiano, ne ha sottolineato il carattere precorritore, collegandolo ai successivi teatri di interazione sociale.
L’Archivio ha prodotto un convegno il 25 novembre 2014, all’interno del programma CIMES 14/15: Il Teatro di massa. Marcello Sartarelli e Luciano Leonesi: Storia Memoria Archivio, a cura di Laura Mariani.