Inaugurata il 4 marzo 2025 la mostra dedicata a Marcel Proust e le arti presso il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid
Pubblicato il 04 marzo 2025 | Mostre
In occasione della mostra dedicata al grande scrittore francese di Alla ricerca del tempo perduto, opera monumentale anche nota come La Recherche, aperta al pubblico dal 4 marzo all’8 giugno 2025 presso il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, la Biblioteca delle Arti ha contribuito con il prestito di due opere fotografiche di grande valore conservate nella Fototeca Supino. Si tratta delle riproduzioni fotografiche originali realizzate nel 1865 dal fotografo Carlo Naya delle allegorie dei Vizi e delle Virtù dipinte da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Le quattro stampe all’albumina esposte in mostra fanno parte della prima campagna fotografica realizzata sugli affreschi di Giotto dal fotografo Naya tra il 1863 e il 1868, in tempi molto precoci se consideriamo le difficoltà e i limiti della tecnica fotografica del tempo riguardo la riproduzione di opere d’arte pittoriche. Le immagini presenti in mostra, che documentano due coppie di allegorie, la Speranza e la Disperazione, e la Carità e l’Invidia, sono ripetutamente citate nella Recherche come alcune delle immagini artistiche fondamentali della cultura visiva di Proust. Il narratore ricorda che le riproduzioni delle allegorie gli erano state regalate da Charles Swann ed erano appese nella sua stanza di Combray. Come è noto Proust fece un viaggio a Venezia nel 1900 e in quell’occasione si recò anche a Padova per ammirare dal vivo il ciclo pittorico di Giotto. Le opere fotografiche sono state collocate nella sala 3, dedicata al primo libro della Recherche, ovvero Dalla parte di Swann, in dialogo con opere di Corot, Monet, Vermeer, Tissot e altri artisti che hanno influenzato l’orizzonte culturale e artistico del narratore.
La mostra “Proust y las artes”, curata da Fernando Checa, già direttore del Museo del Prado e grande conoscitore dell’opera di Proust, con la collaborazione della conservatrice di pittura antica del museo Dolores Delgado, esplora l'importanza dell'arte nella figura e nell'opera dello scrittore francese. Sono esposte 136 opere di varia tipologia, tra cui ricordiamo dipinti su tela e su tavola, sculture, libri, manoscritti, fotografie, disegni, abiti e tessuti. Tra le opere esposte figurano quelle di artisti di primissimo piano, provenienti da musei e istituti culturali internazionali. Si possono infatti ammirare dipinti di Rembrandt, Vermeer, Van Dyck, Watteau, Turner, Manet, Monet, Renoir e Whistler, disegni di Mariano Fortuny y Madrazo, una selezione di edizioni della Recherche di Proust della Biblioteca Nazionale di Francia e numerose altre opere provenienti dal Museo del Louvre, dal Musée d’Orsay, dalla National Gallery of Art di Washington, dal Rijksmuseum di Amsterdam e altri.
Il percorso espositivo si articola in 9 sale, ognuna delle quali legata a temi e suggestioni del grande romanzo proustiano. La prima sala esplora i suoi primi anni e il primo romanzo I piaceri e i giorni del 1896, in cui manifesta un grande interesse per l’arte, alimentato dalle frequenti visite al Museo del Louvre. Si prosegue con la sala dedicata agli anni parigini, in cui vengono illustrate le trasformazioni urbanistiche della città ad opera di Haussmann durante negli anni della Terza Repubblica, attraverso le opere di Pissarro, Renoir ed altri. La terza sala, Dalla parte di Swann, trae spunto dalla figura del protagonista del primo libro della Recherche, colto esponente dell’alta borghesia parigina interessato alla storia dell’arte e al collezionismo. Per dare corpo al personaggio di Charles Swann, Proust si ispira alle figure degli storici dell’arte, nonché suoi amici, Charles Hass e Charles Ephrussi, rappresentati in due opere della sala, ovvero nella grande tela di James Tissot e nel ritratto di Bonnat. Il mondo aristocratico dei Guermantes è illustrato nella quarta sala da opere che evocano personaggi chiave del secondo libro come la Duchessa Oriane de Guermates e il barone di Charlus, con opere di Watteau, Degas, Doucet e abiti realizzati da Fortuny. La sala dedicata a Venezia mostra invece l’ammirazione di Proust per la città lagunare, che ha potuto visitare in due occasioni ed evocato più volte nella sua opera, attraverso acqueforti di Whistler, opere di Tintoretto, Moreau e Fortuny. La sesta sala ha come tema il rapporto con John Ruskin, di cui Proust fu traduttore, e il suo l’interesse nei confronti dell’architettura gotica, in particolare per le cattedrali francesi che ha visitato molte volte nel corso della sua vita. Tra le opere esposte in questa sala menzioniamo la grande tela di Paul-César Helleu con l’interno della Cattedrale di Reims, e due grandi album fotografici con stampe all'albumina delle cattedrali francesi, realizzate tra il 1881 e il 1885 da Séraphin Médéric Mieusement. La settima sala ha come focus l’interesse di Marcel Proust nei confronti di correnti artistiche a lui contemporanee, rappresentate dalle interessanti xilografie di Maurice Busset, oltre che da opere di Giacomo Balla e Jean Cocteau. La penultima sala è dedicata da un lato a Balbec, uno dei luoghi fondamentali della Recherche, località fittizia di villeggiatura della costa della Normandia, dall’altro a Elstir, personaggio in cui il narratore riassume il suo interesse per la pittura. Nella sala dipinti di Monet, Whistler, Turner e ancora Helleu rappresentano paesaggi costieri del nord della Francia. Nell’ultima sala sono esposte opere che evocano l’idea dello scorrere implacabile del tempo, due ritratti di Rembrandt realizzati in epoche diverse, gli esemplari delle prime edizioni della Recherche, e due immagini di Marcel Proust nel letto di morte del 1922, una fotografia di Sougez e un disegno dell'amico Paul Helleu.
Testo e foto a cura di Giulia Calanna
Scopri le opere della Fototeca Supino in mostra
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